lunedì 22 luglio 2019

Gestione logistica nell'ecommerce con modelli peer to peer che avanzano

Il mondo dei trasporti aiuta il compratore. 

Ciò che sta succedendo nel mondo dei trasporti potrebbe sembrare un'area accessoria a chi vende online.

Ma non lo è.

L'accelerazione nelle consegne, promossa da grandi player quali Amazon, Zalando, Groupon giusto per citarne alcuni ha una ricaduta fondamentalmente positiva per il compratore che è al centro di ogni scelta di questi importanti marketplace.


E per chi vuole vendere?

Per chi non è nato con l'intento della vendita "online" (ma non solo), significa riorganizzare le proprie attività logistiche, adottando criteri e strumenti differenti rispetto alle attività "standard" finora conosciute.

Si punta ad una sincronia dei magazzini "online" e "offline", al personale opportunamente formato per evitare intoppi e ottimizzare i tempi di gestione, ad accordi commerciali con corrieri affidabili, ad una gestione post-vendita con risposta immediata.

Oppure si decide di affidare a terzi quanto sopra, perché conteggi alla mano, con gli opportuni test e avendo il prodotto ben posizionato, il servizio di logistica e consegna potrebbe essere esternalizzato.

Le direzioni 

E su questo sta puntando Amazon. Lo sta facendo attivando un sistema di distribuzione con consegna al cliente sempre piu' vicino ad un modello "peer to peer" tipico di aziende quali Uber, Airbnb, ovvero della sharing economy.

Lo si evince da tre principali azioni in corso da parte di Amazon:
- incremento dei punti di ritiro (Amazon Counter) per la consegna finale con accordi con poste, catene di negozi e commercianti di quartiere
- reclutare una flotta di corrieri Amazon (i.e. padroncini) che danno una propria disponibilità oraria e di zona e sulla cui base viene personalizzata la lista di carico per le consegne finali
- test con importanti aziende per trasformare il servizio Prime direttamente in loco (le aziende venditrici diventano un hub presso cui i corrieri Amazon vanno a rifornirsi)

Ipotesi da verificare

Forse un domani... con un'opportuna campagna di benefit, consumatori di Amazon diventeranno degli spedizionieri per consegne nel quartiere o di zona.

Salvo le scommesse, poco importa sapere come andrà a finire, quanto carpirne la direzione e valutare se alla fine convenga gestire internamente la logistica od affidarla esternamente.

Misurare la soluzione VS attendere l'esplosione del problema

Lo si può fare con un test A/B, tipico del marketing: un panel di prodotti stoccato e spedito direttamente dalla propria sede e uno similare attraverso una logistica terzi.

Stabilire un tempo misurandone i costi e i ritorni per entrambe le soluzioni.

Per qualcuno potrebbe sembrare un immediato costo aggiuntivo e lo è: pagare subito (ma poco e certo) rispetto a non pagare nulla (subito) subendo poi l'ondata delle urgenze nel dover attivarsi per seguire il trend che i propri concorrenti stanno già cavalcando con costi e tempi in crescita esponenziale.

E' una tipica domanda aziendale: meglio agire o reagire?






PS: l'articolo di ispirazione di seguito

https://www.livemint.com/companies/start-ups/amazon-battles-uber-other-start-ups-in-nascent-freight-service-1556692017253.html

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