Passa ai contenuti principali

Vendere con logistica Amazon: un'opportunità per l'export? [Commercialista Telematico]

Articolo scritto per Commercialista Telematico

Il 16 e 17 luglio è stato per quest’anno l’appuntamento che Amazon ha dedicato a tutti i suoi abbonati Prime.

Prime è il servizio di Amazon che permette una consegna veloce (da 1 a 3 giorni) su tutti gli articoli venduti da Amazon e in parte da venditori terzi.

L’abbonato Prime, pagando un fisso annuale (36 euro al momento in Italia), può farsi recapitare “gratuitamente” un numero illimitato di articoli con etichetta Prime presso il proprio domicilio o presso un Amazon locker (servizio stile cassette di sicurezza/caselle postali).

Dietro a questo servizio, vi è un complesso e articolato sistema di magazzini e logistichedi proprietà Amazon che “comunicano” tra loro e che gestisce un volume importantissimo di vendite/spedizioni: nel mondo ve ne sono oltre 175 (in Italia sono 3).


Un abbonato Prime può ricevere articoli che sono offerti oltre che da Amazon anche da venditori di quasi tutto il mondo: un’Azienda italiana può quindi far arrivare i propri prodotti a tutti gli acquirenti internazionali abbonati a Prime.


Il quesito è: un’Azienda italiana come e quali articoli può inviare ad Amazon?

L’azienda italiana innanzitutto deve essere registrata come venditore in Amazon, e può inviare quasi tutti (vi sono delle restrizioni in alcuni casi) gli articoli delle categorie presenti in Amazon, stando ben attenta a valutare costi e benefici: ovviamente non si vende per il solo fatto di essere in Amazon e usarne la logistica.

Questo sistema è a parere del sottoscritto una situazione win-win-(win per Amazon):
1. i Consumatori Italiani possono puntare su un catalogo molto grande di prodotti con offerte competitive, spedizioni veloci e con le garanzie Amazon;
2. le Aziende PMI Italiane che vendono in Amazon ed utilizzano il servizio di logistica possono far avere i propri prodotti a tutti i Consumatori Europei sotto l’etichetta Prime.

E’ ovvio che anche Amazon ne beneficia: incrementa i propri abbonati Prime ampliando la propria offerta e raccogliendo dati importanti di mercato, con una ricaduta positiva in Italia con nuovi posti di lavoro per l’apertura di nuovi centri logistici, gestionali e non solo (a Torino recentemente un centro eccellenza per lo sviluppo di Alexa – assistente vocale in competizione con Google Home).

Purtroppo permane un problema non indifferente: la “libera” circolazione dei prodotti è consentita in Europa, mentre per sfruttare la logistica Amazon per vendere in tutto il mondo sotto l’effige “Prime” è ad oggi per le PMI Italiane un tasto dolente in termini di costi e di burocratizzazione.

Tanto più in un periodo così complesso sul fronte del protezionismo e dei dazi.


Post popolari in questo blog

Come diventare un Partner qualificato di servizi di Amazon (SPN)

Per vendere online sono necessarie diverse competenze, non solo digitali: tecnica, amministrativa, logistica, linguistica, fiscale, legale, media. Si possono ritrovare all'interno della propria azienda o acquisirle esternamente. Per quanto riguarda Amazon, essendo piattaforma complessa, i processi gestiti esternamente possono venire eseguiti con maggior probabilità di successo se gli esperti della materia sono anche conoscitori della piattaforma. LA RETE GLOBALE DI PARTNER AMAZON Nel 2014  Amazon ha creato un network globale di fornitori di servizi (SPN acronimo di Service Provider Network)   che vengono sottoposti ad una verifica per validare le loro capacità tecniche e l'esperienza maturata all'intero della piattaforma stessa. Lo s copo è di rendere facilmente fruibile l'accesso ad un elenco fidato di fornitori di servizi che sanno come muoversi all'interno del mondo Amazon e che soprattutto possano facilitare le attività di internazionalizzazione. Le aziende

Svelata una percentuale dei resi in Amazon.it

I resi come vantaggio competitivo o ostacolo ai piccoli negozi online? Il tema dei resi da acquisti online è sempre piu' sotto la lente di ingrandimento: è un elemento molto importante per il Consumatore (i tempi , la gestione , la gratuità) e nel contempo diventa un costo sempre piu' evidente per il singolo Venditore spesso in competizione con strutture imponenti come i Marketplace. Qual'è la percentuale di resi a cui deve far fronte un Venditore? Questo dipende molto dalle categorie in cui si vende, dai tempi offerti , dal valore dei prodotti, dalle caratteristiche del prodotto (voluminoso o leggero) e dalle scelte gestionali dello stesso Venditore. Di certo però, avere a riferimento l'indice di un Marketplace può essere d'aiuto: in questo caso la mia analisi ha riguardato Amazon.it. Come ricavare la percentuale di resi di Amazon? Il modo per stabilire una modalità vicino alla realtà viene offerto dalla numerazione dei documenti fiscali, nello specifico

Gestione logistica nell'ecommerce con modelli peer to peer che avanzano

Il mondo dei trasporti aiuta il compratore.  Ciò che sta succedendo nel mondo dei trasporti potrebbe sembrare un'area accessoria a chi vende online. Ma non lo è. L'accelerazione nelle consegne, promossa da grandi player quali Amazon, Zalando, Groupon giusto per citarne alcuni ha una ricaduta fondamentalmente positiva per il compratore che è al centro di ogni scelta di questi importanti marketplace. E per chi vuole vendere? Per chi non è nato con l'intento della vendita "online" (ma non solo), significa riorganizzare le proprie attività logistiche, adottando criteri e strumenti differenti rispetto alle attività "standard" finora conosciute. Si punta ad una sincronia dei magazzini "online" e "offline", al personale opportunamente formato per evitare intoppi e ottimizzare i tempi di gestione, ad accordi commerciali con corrieri affidabili, ad una gestione post-vendita con risposta immediata. Oppure si decide di affidare