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Brexit primi effetti in Amazon?

In questi giorni Amazon sta avvertendo i venditori che utilizzano il servizio di logistica, in particolare aderenti al programma Panaeuropeo, di regolarizzare la propria posizione IVA in UK , altrimenti verranno presi dei provvedimenti "seri" per il proprio account.

Di seguito un estratto esempio di una lettera di invito effettuata da Amazon nei confronti dei Venditori:

Gentile Venditore,

per legge, potrebbe essere obbligatoria la registrazione ai fini IVA nel 
Regno Unito (UK) in base alla sua attività su Amazon.

Ai sensi della legge sull'IVA del Regno Unito, tutti i marketplace online, 
che scoprono che aziende non del Regno Unito che stoccano prodotti nel 
paese non soddisfano i requisiti di registrazione ai fini IVA nel Regno Unito, 
devono impedire loro di vendere prodotti.

Pertanto, Amazon è tenuta a verificare che lei sia registrato ai fini IVA 
nel Regno Unito.
Prima di tutto è utile riprendere come sia regolamentata, ai fini IVA, la vendita a distanza (B2C) a privati: in Unione Europea vige il principio di territorialità per l'applicazione IVA ovvero si applica (e il Venditore versa) l'IVA nella Nazione da dove , fisicamente, la merce viene spedita.
Ne consegue che se si stocca o deposita a nome e per conto proprio (quale è il servizio di Logistica Amazon , in particolare il programma Panaeuropeo), la vendita viene considerata effettuata nel Paese in cui è stoccata la merce: sarà quindi necessario aprire una rappresentanza fiscale nei vari Paesi in cui si stocca per l'appunto la merce.

Fino ad oggi questa regola non veniva verificata con strumenti efficaci perché di difficile applicazione: inoltre il tema è già sul tavolo della Commissione Europea per la creazione di un Unico Mercato "Digitale" Europeo.
Ora però c'è la Brexit: il Regno Unito (UK) , che probabilmente parteciperà ad eventuali tavoli con l'UE da "concorrente" e non piu' partner, ha legiferato in materia di controlli attraverso la propria agenzia fiscale (HMRC), attribuendo la responsabilità ai vari marketplace (tipo Amazon) che stoccano per conto terzi le merci da immettere in vendita in UK.
Sempre dall'esempio di lettera di invito di Amazon:

Se non carica il suo numero di partita IVA per il Regno Unito entro XX giorni, 
il suo account sarà soggetto a un periodo di revisione. 
A partire dall'inserimento in revisione, avrà XX giorni per caricare il suo numero 
di partita IVA per il Regno Unito, oppure provvederemo a bloccare il suo account.

HM Revenue & Customs (HMRC) ha il compito di assicurarsi che tutte le aziende 
assolvano gli obblighi in materia di conformità IVA ai sensi delle leggi 
del Regno Unito. 
A mio parere questo ha due principali effetti:
  1. i Venditori che non l'hanno fatto finora , devono adeguarsi, altrimenti rischiano la sospensione di un'account
  2. dimostra come Amazon possa diventare un importante partner per regolamentare il mondo dell'e-commerce anche ai fini fiscali

Cosa potranno fare i Venditori che utilizzano la logistica Amazon , in particolare il programma Panaeuropeo, per essere in regola?

Le strade sono principalmente 3:
  1. apertura della Partita IVA in UK con nessi e connessi i costi annuali, sia in termini di gestione Partita IVA sia dei dichiarativi dei Redditi
  2. disabilitazione del programma Panaeuropeo, rimuovendo lo stoccaggio in UK e facendo rientrare eventuale merce al momento stoccata presso magazzini UK
  3. disattivare l'inventario UK, interrompendo le vendite nel Regno Unito attraverso la chiusura delle offerte
In ogni caso sarà importante tenere un canale aperto con il Supporto Venditori.

Cosa farà l'Unione Europea?

L'azione del Regno Unito, produrrà probabilmente una reazione negli Stati membri, quali per ipotesi:
  • ognuno agirà per conto proprio e ,prendendo esempio da UK, utilizzerà Amazon per "incentivare" tutti i Venditori ad avere una Partita IVA (con relativi costi) per ogni Paese dove viene stoccata la merce (al momento il programma Panaeuropeo conta 7 Paesi)
  • in alternativa provvederanno ad accelerare il programma per un portale unico europeo (tipo il programma MOSS) dove versare per ogni vendita l'imposta IVA applicabile nel Paese di destinazione dove si trova il consumatore (auspicabile per tutti i Venditori - no costi di aperture partite iva - semplificazione)

Aspettiamo e vediamo gli sviluppi.

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